Tra tutti gli eventi luttuosi quello della morte di un genitore è tra i più difficili da affrontare, anche a causa dei numerosi adempimenti burocratici che si porta dietro. Come figli si ha però il dovere di occuparsi di tutte le incombenze previste dalle norme di legge, ma spesso in momenti così emotivamente difficili si rischia di tralasciare degli aspetti e delle pratiche importanti.
In questo articolo intendiamo fare un breve riassunto di quelle che sono le principali tappe burocratiche che si devono affrontare all’atto della morte di un genitore.
Pensione INPS
Uno dei primi accorgimenti riguarda l’INPS, l’Ente di Previdenza Nazionale. Questo si rende necessario qualora il defunto sia un pensionato. In pratica si deve comunicare tempestivamente all’INPS l’avvenuto decesso del proprio caro, in modo che si possa passare all’interruzione o alla variazione della prestazione pensionistica erogata.
La comunicazione del decesso all’INPS è però un procedimento quasi automatico, che non coinvolge direttamente l’erede del defunto.
Infatti l’INPS deve essere informato dell’avvenuto decesso dagli uffici dell’anagrafe comunale e di medici necroscopi che redigono il certificato di morte: questi due soggetti hanno l’obbligo di comunicare l’evento entro le 48 ore successive al suo compimento, attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’INPS stesso.
Una volta informato del fatto, L’Ente di Previdenza Nazionale si occuperà delle dovute modifiche di stato civile, ed effettuerà anche la relativa variazione in capo alla prestazione erogata fino a quel momento.
Le uniche pratiche da presentare per gli eredi del defunto sono quelle nel caso in cui si richieda di variare la prestazione pensionistica. Quindi ad esempio nel caso di pensioni di reversibilità, si dovrà procedere alla presentazione della domanda direttamente all’INPS.
Dichiarazione di successione
Un altro passo fondamentale è quello della dichiarazione di successione. Questo adempimento è obbligatorio per registrare i passaggi di proprietà di beni immobili (ad esempio la casa) o mobili registrabili (come la macchina), e si applica anche per l’eredità di somme di denaro che superano i 100.000€.
La dichiarazione di successione è da presentare presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate della zona relativa all’ultima residenza conosciuta del defunto. In seguito alla presentazione dell’istanza di successione sarà compito dell’Agenzia quello di effettuare i dovuti accertamenti, e di comunicare l’ammontare dell’imposta di successione calcolata secondo le aliquote variabili in base al grado di parentela e alle quote ereditarie relative.
È bene ricordare anche i termini per la presentazione della dichiarazione di successione. Nel caso di beni immobili come la casa, l’istanza di successione deve essere presentata entro 12 mesi dal decesso del proprio caro, mentre per quello che riguarda beni mobili come la macchina è necessario presentare la documentazione entro 60 giorni dall’accettazione dell’eredità da parte dei superstiti.
Banche e istituti di credito
Anche per quello che riguarda i conti correnti bancari del defunto è necessario seguire una procedura che autorizzi gli eredi ad entrare in possesso delle somme di denaro depositate.
Per fare questo come prima cosa gli eredi superstiti devono inviare comunicazione di avvenuto decesso tramite Raccomandata A/R alla banca, che a quel punto procederà al blocco dei conti correnti intestati al defunto.
Con blocco s’intende proprio che, come misura di tutela, non sarà possibile effettuare nessun tipo di operazione, ed anche quelle che erano automatiche come le domiciliazioni bancarie di bollette, vengono congelate fino a nuovo ordine.
Per sbloccare la situazione, sarà sempre compito degli eredi superstiti presentare, in un secondo momento, una copia registrata della dichiarazione di successione. Solo a quel punto l’istanza può dirsi conclusa ed il conto del defunto verrà chiuso.
Utenze domestiche del defunto
Anche la parte relativa alle utenza domestiche richiede attenzione, per non incappare in spiacevoli disguidi che potrebbero causare problemi di natura economica.
Al momento della morte del proprio genitore è necessario informare i fornitori di tutte le utenze domestiche, appoggiandosi prima di tutto al servizio clienti di ognuno di essi. In base alle esigenze, sarà poi possibile decidere di cessare i contratti di fornitura o procedere alle volture delle utenze.
In caso di erede superstite convivente, cioè quindi con la medesima residenza del defunto, è inoltre possibile procedere alla voltura gratuita delle proprie utenze.
Abbonamento RAI
Altro adempimento burocratico è quello relativo all’abbonamento RAI. Comunemente a quello che accade per le utenze, anche per l’abbonamento RAI è obbligatorio comunicare l’avvenuto decesso dell’intestatario, di modo da sospendere il pagamento.
Essendo il canone TV qualcosa di personale, per comunicare la cessazione sarà necessario inviare alla RAI una Raccomandata A/R con i dati dell’abbonamento intestati al deceduto.
È comunque nelle facoltà dell’erede superstite decidere se mantenere la proprietà dell’apparecchio televisivo, e quindi procedere al cambio d’intestazione dell’abbonamento RAI.